Caos traffico, i cittadini si ribellano alla Stazione Pigneto: “Troppi disagi e lavori lunghissimi”
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I lavori per la realizzazione della stazione ferroviaria del Pigneto sono finalmente cominciati dopo una lunghissima fase di progettazione, con la gara d'appalto che è andata per molte volte deserta. Ma i residenti, che già da anni devono fare i conti con il caos traffico nel quartiere dovuto alle modifiche alla circolazione, sono sempre più scettici sul progetto.
In un'assemblea che si è tenuta in settimana i cittadini hanno evidenziato "perplessità" rispetto a "un progetto, che impegna notevoli risorse pubbliche e produce forti disagi, ma che, al momento, non prevede l'apertura a breve della galleria di collegamento tra metro e ferrovia, e limita l'effetto rete, per la mancata realizzazione di marciapiedi per la fermata sulla seconda linea e per la distanza della fermata del trenino (futura Linea G) da quella della metro C".
I residenti evidenziano che la situazione del traffico intorno Piazzale Prenestino resta critica, "senza che le modifiche parziali della viabilità e alle aree di parcheggio proposte dal Comitato di Quartiere siano state prese in considerazione, e senza alcuna altra alternativa proposta da Roma Mobilità o affidata ad altri esperti del settore".
In più, spiegano, c'è un problema di tempistiche. Secondo i comitati di quartiere "è essenziale rendere pubblico il cronoprogramma dei lavori ed elaborare un nuovo piano della viabilità che tenga conto delle varie fasi di svolgimento dei lavori, consentendo per ogni fase la migliore viabilità possibile attraverso un confronto con gli abitanti. Tanto più se l’indicazione dei 1800 giorni di lavori (per il solo Lotto 1 della Fase 1) corrisponde al vero vorrebbe dire 5 anni di cantiere lavorando tutti i giorni, festivi inclusi".
La richiesta al Comune di Roma, alla Regione Lazio, al V Municipio e a Rete Ferroviaria Italiana (che ha bandito la gara) è di "rendere pubblici i progetti della stazione di scambio" e "di conoscere il cronoprogramma di esecuzione". Inoltre si chiede di " aprire un tavolo di confronto e un percorso di partecipazione reale".